Esperienze di una ricerca sulle tossicomanie giovanili in Italia

Esperienze di una ricerca sulle tossicomanie giovanili in Italia

Cancrini, coordinatore di questa ricerca, è libero docente in psichiatria. Ha pubblicato numerose opere di psicofarmacologia e psicopatologia.
Convegni di studio e campagne di stampa ripropongono sempre più spesso il fenomeno della «droga» in Italia.
La necessità di spostare l’attenzione dall’individuo tossicomane al contesto interpersonale in cui il suo comportamento nasce e si alimenta, è stata l’ipotesi-guida di questa ricerca, effettuata alcuni anni fa da un gruppo di studiosi.
L’indagine ha comportato l’analisi della struttura familiare e dei piccoli gruppi di cui il tossicomane fa parte nel corso della sua carriera» di deviante. Successivamente egli entra in rapporto con una serie di istituzioni i cui comportamenti possono avere un’importanza decisiva negli sviluppi della sua devianza. La ricerca ha quindi esaminato i servizi dedicati all’assistenza psichiatrica e alla rieducazione dei minori; le disposizioni di legge sugli stupefacenti; la pubblicità di tali sostanze e l’atteggiamento del pubblico nei loro confronti; le campagne di stampa attuate, che hanno influenzato l’opinione pubblica.
L’indagine documenta le ragioni di fondo che legano disadattamento e tossicomanie giovanili: essa fornisce gli elementi per giudicare l’inattualità degli interventi del mezzo sociale. Un articolo polemico di Pier Paolo Pasolini e la replica dell’autore chiudono il volume.

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