Francesco e Ilary

Francesco e Ilary

Settembre 13, 2022 2021 ad oggi 0

Il frastuono mediatico che ha accompagnato la vicenda nel corso di tutta una estate non è soltanto il frutto, ho pensato, della curiosità indiscreta dei media. Quello cui ci mette di fronte la crisi vissuta da due persone cui in apparenza non mancava nulla per essere felici, infatti, è qualcosa che ci riguarda tutti, l’importanza fondamentale della coppia per l’equilibrio psicologico delle persone che nella coppia hanno creduto.

La gravità di un lutto, diceva Freud, non dipende da quello che si perde ma dalla importanza degli investimenti affettivi che sono stati fatti sull’oggetto della perdita. La crisi di un matrimonio in cui si è creduto ed in cui ci si è coinvolti tanto come nel caso di Francesco ed Ilary e come in tanti altri casi dovrebbe essere considerata dunque come un lutto. Cui si può reagire in tanti modi. Con la fuga ( in altre storie più o meno finte, in altre vite più o meno illusorie ) ma soprattutto la rabbia perchè per fare fronte al dolore, per non incontrarsi con il dolore proprio e con il dolore dei figli che soffrono e ti guardano e vorrebbero capire, la difesa più semplice è quella di cercare qualcuno che ti dia ragione e ti aiuti ad attribuire all’altro (alla sua violenza o ai suoi tradimenti) la colpa di quello che è accaduto e sta accadendo.

Si può arrivare alla violenza fisica e all’omicidio, la cronaca ce lo ribadisce ogni giorno, sull’onda di queste emozioni e di queste passioni. E più spesso si arriva però, quando le persone sono un pò più organizzate dal punto di vista psicologico, al Tribunale Civile dove la violenza è verbale ma spesso ugualmente cieca e senza riguardi per i danni che produce sui protagonisti della lite e soprattutto sui figli. Tornando a Totti e ad Ilary, c’è qualcuno che pensa che ci sia rischio di non essere sufficientemente ricco per uno dei due dopo la separazione? A me è accaduto spesso di vedere, quando le coppie in crisi sono ricche o famose, che gli scontri sui soldi, sulle case, sull’immagine dell’altro, amplificati dai media e sobillati, come spesso purtroppo accade, da avvocati a mio avviso poco professionali, servono, da una parte e dall’altra, a veicolare il risentimento, la rabbia e magari l’odio. Con ricadute pesanti sui figli, soprattutto sui più piccoli.

Il lavoro che faccio da tanti anni insieme a tanti altri con le coppie e con le famiglie mi permette di dire oggi con serenità e senza presunzione che, silenzioso e privato, basato sull’ascolto e sulla capacità di accogliere e dare parole al dolore di tutti, il tribunale della terapia è molto piu’ adatto ad affrontare la crisi di una famiglia in lutto di quello, chiassoso e violento del conflitto civile. Se ne esce con l’idea di una separazione davvero consensuale, a volte, o con l’idea, altre volte di un tentativo di riprovarci. Con l’umiltà sempre però di chi riesce a riflettere su se stesso oltre che sulle colpe dell’altro.

Riusciranno anche Ilary e Totti a riflettere su una possibilità di questo tipo? Io sul serio me lo auguro perchè cosi, da lontano, mi fanno simpatia e un po’ di tenerezza. Pur essendo io da sempre un laziale convinto. Al di là del caso particolare, tuttavia, riusciremo mai noi, gli psicoterapeuti che credono nelle risorse della coppia e della famiglia, a rendere popolare e credibile la nostra proposta?

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